Tra tutti i servizi offerti da Google, quello sicuramente meno conosciuto dall’utente medio è Google+, il Social Network che per anni ha cercato di competere con Facebook, senza ovviamente riuscire a raggiungerne neppure il primo scalino, di fronte a quella piramide che oramai coinvolge l’intera umanità.
La stragrande maggioranza degli utenti Gmail / Android si sono sempre chiesti a cosa servisse quella pagina profilo e relativa applicazione, mettendo in serio imbarazzo esperti e consulenti che si trovavano costretti a rispondere timidamente: “a nulla”.
Le cause di questo insuccesso probabilmente sono legate alla fulminea ascesa di Facebook ed al fatto che Google+ sin dalla nascita, era “riservato” ad addetti ai lavori del mondo internet, gruppi di discussione interessantissimi ma di scarso interesse per chi del web non ha fatto il suo mestiere.
È la stessa Big G ad annunciare la dettagliata dead line:
- 4 febbraio 2019 non sarà più possibile creare nuovi profili Google+, nuove pagine, community o eventi
- 4 febbraio 2019 tutte le feature per i commenti tramite Google+ saranno rimosse da Blogger, dal 7 marzo 2019 da tutti gli altri siti. Tutti i commenti su tutti i siti saranno rimossi dal 2 aprile 2019.
- I bottoni per il login tramite Google+ smetteranno di funzionare nelle prossime settimane, in alcuni casi saranno sostituiti dal bottone di login tramite Google
- 2 aprile 2019 tutti gli account e tutte le pagine verranno chiuse e Google inizierà a cancellare tutti i contenuti dagli account. Foto e video negli album degli utenti saranno cancellati.
Questa notizia sicuramente non farà tremare alcuna sedia, tranne quelle dei Webmaster che avevano sfruttato le gallerie di G+ per la pubblicazione dei propri siti, i quali si ritroveranno pagine svuotate, venendo a mancare la sorgente.
Sorge spontanea una domanda: quanto è conveniente affidare la propria visibilità esclusivamente ai social network?