Ricordate i film polizieschi in cui un ufficiale giudiziario chiedeva ai sottoposti di “intercettare” un criminale, motivo per cui tutte le telefonate anonime avvenivano dalle cabine a gettoni?
Si utilizzavano cavi, registratori a bobina, cuffie ed ore di estenuante ascolto nella speranza di ottenere informazioni preziose per le indagini in corso
Con lo smartphone le cose vanno un po diversamente in quanto il mondo “senza fili” che attraversa l’etere è logicamente più vulnerabile di una cornetta vecchio stile….
Secondo l’ultimo report di Kaspersky, gigante russo della sicurezza informatica, sono migliaia le vittime di stalkerware, programmi che, installati sul cellulare della persona da sorvegliare, consentono un monitoraggio costante di messaggi, telefonate, geolocalizzazione e password.
Nel mondo sono 37mila gli utenti “spiati” e più di mille in Italia.
FONTE TGCOM 24
Il fenomeno è in costante aumento e l’Italia è posizionata al sesto posto nella classifica delle nazioni più colpite.
Coniugi, datori di lavoro, ex fidanzati e numerose altre categorie riempono le fila degli stalkerware, applicazioni acquistabili in rete a basso costo.
A questo punto i messaggi dell’ignaro utente vengono letti, le chiamate registrate e le password memorizzate. Inoltre, lo stalker può avere accesso a videocamera e microfono per spiare ogni minuto della quotidianità della vittima.
Ovviamente le suddette applicazioni appaiono nell’elenco, camuffate da utilità di sistema, quindi difficilissime da individuare.
La Polizia Postale da decenni promuove campagne divulgative per mettere in guardia le potenziali vittime.
Quindi: Siete sicuri che il vostro smartphone sia al sicuro?