Le nostre case sono tutte dotate di impianto elettrico da 220 volt mentre la maggior parte delle apparecchiature che utilizziamo funzionano con tensioni molto inferiori.
Basti pensare al computer portatile, rasoi ricaricabili, scope elettriche ed ovviamente smartphone e telefoni in generale.
In alcuni paesi, per ragioni di sicurezza ed evitare inutili collezioni di alimentatori e caricabatterie, in diversi punti della casa sono presenti le prese USB che consentono una riduzione notevole di accessori e perché no, anche di campi magnetici.
Tornando coi piedi per terra, alla sera, abitudine comune è quella di collegare il cellulare alla presa più vicina al letto per poter posizionare l’apparato a portata di mano.
In rete però girano notizie in merito ai rischi che si corrono lasciando la batteria in carica tutta la notte: dalla riduzione dalle prestazioni fino addirittura all’esplosione della stessa.
L’opinione pubblica è spaccata a metà, anche se la stragrande maggioranza degli utenti dichiara di non tener conto delle ore di ricarica in quanto tra accendisigari dell’auto, power bank e quant’altro, è difficile tenere un reale tracciato.
E voi? come caricate il vostro smartphone?